Il Deserto Occidentale - Link verso altre mappe geologiche dell'Egitto

na esauriente trattazione geologica può essere letta nei meravigliosi rapporti di Ardito Desio: “Le vie della sete” ed. Polaris e “Missione scientifica della Reale Accademia di Cufra vol. I II III” reperibile presso Bardi Editore. Qui riporto solo un breve cenno fornitomi dall'amico geologo Fabbrucci Lamberto: L'Egitto forma l'angolo nord-occidentale del continente africano, l'intera regione fa parte della grande fascia desertica che dall'Atlantico si estende verso est attraversando l'intero Nordafrica, fino all'Arabia. E' consuetudine dividere l'Egitto nelle seguenti province geografiche.
  • La valle ed il delta del Nilo
  • Il deserto orientale
  • Il deserto occidentale
  • La penisola del Sinai

  • La zona da noi esplorata è una parte del deserto occidentale che si estende dalla valle del Nilo fino ai confini della Libia ed ha un'area di circa 681.000 Km². Il deserto occidentale è una delle più aride regioni del mondo; la sua superficie è per la maggior parte costituita da altipiani rocciosi spogli e da pianure rocciose e sabbiose, con rare linee di drenaggio. Nelle parti centrali e settentrionali di detto deserto, si conoscono grandi depressioni che spesso scendono centinaia di metri al di sotto del livello dell'altipiano. Quando è possibile estrarne acque artesiane, queste depressioni diventano abitabili e vengono chiamate oasi. Le principali oasi sono: Siwa, Bahariya, Farafra, Dakhla e Kharga. Altre depressioni contengono solamente laghi e stagni salati; di esse la più ampia e la più profonda è la depressione di Qattara, che ha un'area di circa 19.500 Km² e il cui fondo scende fino a 134 mt al di sotto del livello del mare. Per quanto riguarda la sua genesi, recenti studi attribuiscono la sua formazione a fenomeni carsici ed erosivi nelle rocce calcaree mioceniche, iniziati nel Miocene superiore (8 milioni di anni fa) durante una regressione marina che, arretrando la linea di costa, ha lasciato le formazioni calcaree soggette a fenomeni di dissoluzione ad opera delle acque continentali.
    Il deserto occidentale è in buona parte ricoperto da grandi accumuli di sabbia eolica che in molti luoghi sono disposti in lunghe linee parallele che si estendono in direzione NO-SE. Geologicamente le rocce del territorio da noi attraversato sono riferibili al Terziario e più precisamente alle epoche Oligocene – Miocene – Pliocene che vanno da 35 a 3.4 milioni di anni fa. All'inizio dell'Oligocene ci fu un sollevamento della zona meridionale che portò ad una regressione del mare, con un arretramento della linea di costa alla latitudine di Faiyum. Sparsi attraverso le rocce clastiche dell'Oligocene e del Miocene inferiore vi sono enormi tronchi di alberi che si concentrano in alcune aree formando le cosiddette foreste pietrificate, trovate da noi nella depressione di Al Qattara. Si pensa che la silicizzazione dei tronchi, vista l'assenza delle parti fragili sia avvenuta dopo il loro trasporto ad opera di attività fluviale, molto attiva in quell'epoca.
    Nel Miocene (23 milioni di anni fa) il Mediterraneo invase di nuovo tutto l'Egitto settentrionale spingendosi a sud secondo una linea che da Siwa giunge fino a Suez. I sedimenti miocenici sono costituti da arenarie, marne e argilloscisti con intercalazioni calcaree e talora, di salgemma e gesso. Nel deserto occidentale il Miocene è ampliamente rappresentato e ricopre una vasta estensione. In generale viene suddiviso in due unità litologiche: la Formazione Moghra, che è tipicamente sviluppata nell'oasi di Moghra, all'estremità orientale della depressione di Qattara, ed è composta da una spessa sezione clastica costituita da sabbie variegate sciolte, argilloscisti, sottili strati di marne e arenarie calcaree con grandi quantità di alberi silicizzati. Questi depositi sono intimamente connessi con i depositi fluviali di un fiume che drenava l'Egitto settentrionale e il cui delta era nell'oasi di Moghra. Al di sopra della Formazione di Moghra si trova la Formazione del calcare Marmaricano composta da calcare compatto e calcare sabbioso ricchi di fossili che sono indicatori di un ambiente di acque poco profonde e di scogliera.
    Entrambe queste formazioni sono state incontrate durante la nostra escursione; infatti, le colline dell'Himeimat ricche di coralli fossili, gasteropodi e ricci di mare, indicano l'appartenenza delle rocce alla Formazione del calcare Marmaricano risalenti a 14 milioni di anni fa, e formatesi in un ambiente di scogliera, vista la notevole presenza di coralli. Nella discesa verso la depressione, attraverso il Passo del cammello, troviamo i sedimenti riferibili alla Formazione di Moghra risalenti a 23 milioni di anni fa, con una notevole presenza di tronchi fossili, che danno origine a vere e proprie foreste pietrificate.
    28 Luglio 2008 / v06

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